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Chi ha inventato il TRANSISTOR?
Scritto da Pie-Man
 



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Persona Titolo
Pie-Man
2/7/2004
10.34.14
Corso racconta di aver gestito nel 1961, come Capo della Divisione Tecnologia Straniera dell’Esercito, i materiali recuperati nel crash. Lavorando agli ordini del Generale Trudeau, Corso avrebbe fornito porzioni di tale materiale a diversi laboratori di ricerca, civili e militari, i quali, all’oscuro dell’incidente di Roswell, sarebbero poi giunti a realizzare circuiti integrati, fibre ottiche, laser e altri ritrovati tecnologici. Poiché le contraddizioni emerse sono tante e lo spazio disponibile è poco, in questa sede entreremo in qualche dettaglio solo per quanto riguarda la realizzazione di transistor e circuiti integrati, certi che questo esempio sia comunque sufficiente per comprendere la distanza tra le storie di Corso e la Storia.

Corso, circa la progettazione dei transistor, sostiene:

a) di aver saputo dallo scienziato missilistico Hermann Oberth che«tutti quelli di Alamogordo volarono a Roswell con il Generale Twining per controllare il trasporto fino a Wright Field». (p. 160 dell’edizione italiana) Dietro suggerimento di Wernher von Braun, che riconobbe nei chip i componenti «di un circuito allo stato solido molto avanzato» (p. 160), Twining inoltrò il materiale ai Bell Laboratories.«L’Esercito fornì, segretamente, alcuni dei componenti agli ingegneri perché li esaminassero. All’inizio degli anni Cinquanta furono ufficialmente inventati i transistor e i circuiti transistorizzati cominciarono ad essere utilizzati in alcuni prodotti commerciali di largo consumo e nei sistemi elettronici militari». (p. 161)

b) di aver fatto pervenire, in prima persona, alle industrie quei componenti del disco di Roswell che consentirono lo sviluppo dei circuiti integrati. «Mi diceva il Generale Trudeau (...) ‘ricorda che hai un nutrito gruppo di scienziati da contattare a che la Bell Laboratories attende i tuoi rapporti una volta che avrai finito con il gruppo di Alamogordo.’ Eravamo nel 1961 e la miniaturizzazione dei computer e dei microcircuiti era già iniziata, ma i rapporti che il Generale mi aveva chiesto di preparare e gli appuntamenti che stava organizzando per me con la Sperry-Rand, la Hughes e la Bell Laboratories mi avrebbero permesso di incontrare alcuni scienziati e di sapere come le loro società avrebbero applicato i circuiti miniaturizzati ai sistemi d’arma». (p. 173)



Il viaggio misterioso del Generale Twining

La storia narrata da Corso sulla cancellazione da parte di Twining di«un suo previsto viaggio aereo verso la costa occidentale» (p. 58), vorrebbe farci intendere che lo scopo del Generale era quello di seguire direttamente gli sviluppi dell’UFO-crash dalla base aerea militare di Alamogordo. Non è la prima volta che viene formulata una congettura del genere. Il primo a proporla fu l’ufologo americano William Moore (Moore, 1982; cfr. anche Friedman-Berliner, 1992).

Secondo i diari di bordo di Twining e del suo pilota, il Generale si sarebbe recato in aereo all’Alamogordo Army Air Field il 7 luglio del 1947,rimanendovi fino all’11 luglio, giorno nel quale fece ritorno a Wright Field. In una lettera a un funzionario della Boeing Airplane Co., datata 17 luglio, Twining scrisse: «È con profondo rammarico che siamo stati costretti a cancellare il nostro viaggio all’industria Boeing, a causa di un’improvvisa e assai importante questione che è sorta qui».

Un documento, recentemente declassificato, spiega quale motivo si cela dietro la cancellazione del viaggio, motivo che non ha nulla a che vedere col caso Roswell. La comunicazione, datata 5 giugno 1947 (un mese prima dell’ipotetica caduta dell’astronave aliena), proviene dal Quartier Generale dell’Army Air Force a Washington, ed è inviata al comandante dell’Air Materiel Command. In essa si richiede che vengano emessi, nei riguardi di Twining ealtri ufficiali, degli ordini confidenziali di distacco temporaneo (tre giorni) alla base di Sandia, ad Albuquerque, nel New Mexico.

Lo scopo era quello di consentire a Twining di partecipare al corso Bomb Commanders Course previsto per il giorno 8 luglio. Il diario dei visitatori e il calendario dei presenti provano che i Generali Twining, Chidlaw, Brentnall e Thomas,parteciparono al corso fino al giorno 11, ovvero durante la finestra temporale nella quale si sarebbero condotte le operazioni di recupero dell’UFO. Secondo la documentazione dell’Air Force, parteciparono anche altri tre generali, tra i quali George Kenney, a capo dello Strategic Air Command (SAC). (Todd, 1996; cfr. anche Korff,1997)

Si suppone che la caduta di un’astronave aliena avrebbe dovuto alterare i piani di almeno uno di questi generali. E si suppone che Corso, se fossero reali i colloqui da lui avuti ad Alamogordo, avrebbe dovuto essere a conoscenza di tutto questo.

Twining fu costretto a cancellare all’improvviso il previsto viaggio alla Boeing, poiché non ricevette conferma di distacco al corso fino al 3luglio, pochi giorni prima dell’inizio dell’evento.



L’invenzione più importante del secolo

Philip Corso afferma testualmente che «l’invenzione del transistor e la sua naturale trasformazione in chip di silicio dei circuiti integrati rappresentavano un ‘salto quantico’ a livello tecnologico. L’arco dello sviluppo delle valvole, dai primi esperimenti condotti da Edison sui filamenti per la lampadina, alle valvole di commutazione dell’ENIAC [il primo modello sperimentale di computer], durò circa cinquant’anni, mentre l’evoluzione dei transistor al silicio si ebbe nel giro di qualche mese. Se non avessi visto con i miei occhi le schede di silicio recuperate sul luogo dell’incidente di Roswell, se non le avessi tenute in mano, se non avessi parlato con Hermann Oberth, Wernher von Braun o Hans Kohler e non avessi ascoltato le relazioni di questi scienziati, ormai deceduti, durante gli incontri con Nathan Twining, Vannevar Bushed i ricercatori della Bell, avrei pensato che l’invenzione del transistor era stato frutto di un miracolo. Ora, invece, so come sono andate le cose».

Accidenti! L’uomo che sa come sono veramente andate le cose è venuto allo scoperto. L’uomo verso cui tutta la tecnologia occidentale è debitrice,ha accettato di renderci partecipi delle sue informazioni.

Primo. Le fonti. Corso avrebbe ottenuto le informazioni sulla genesi del transistor da Hermann Oberth, Wenher von Braun e gli altri «scienziati aerospaziali tedeschi che, allora, lavoravano ad Alamogordo ed a White Sands» (p.105).Curioso. Sembra che all’epoca né Oberth né von Braun lavorassero in New Mexico. Von Braun lavorava ad Huntsville, in Alabama, in qualità di direttore del Marshall Space Flight Center della NASA, mentre Oberth aveva addirittura fatto ritorno in Germania (Klass, 1998).

Secondo. Il tatto. Corso afferma di aver toccato le schede di silicio recuperate sul disco di Roswell, e che tali schede sarebbero state utilizzate dagli scienziati dei Bell Laboratories nella realizzazione del primo transistor...transistoriche però era costruito in un diverso materiale semiconduttore: il germanio! (Bardeen-Brattain, 1949)

Terzo. Il primo transistor. Gli autori dell’invenzione furono un fisico teorico, John Bardeen, e un fisico sperimentale, Walter Brattain. Nell’ambito di ricerche sulla superficie dei semiconduttori, Bardeen e Brattain scoprirono, mediante due elettrodi a filo finemente spaziati, che una piccola carica positiva situata su un elettrodo iniettava lacune (zone di assenza di carica negativa)nella superficie del semiconduttore accrescendone enormemente le sue proprietà conduttive.

Questo risultato suggerì a Bardeen l’idea di realizzare un amplificatore collegando due elettrodi a filo, poco spaziati tra loro, su un cristallo di germanio (la teoria di Bardeen sugli stati di superficie, che stimolò i successivi esperimenti ai Bell Laboratories risale al febbraio del 1947. Cfr. Bardeen, 1947). Brattain sperimentò il suggerimento, e nel giro di poco tempo creò il primo transistor point contact, che venne dimostrato per la prima volta il 23 dicembre 1947. (Brattain,1968)

Sebbene il primo transistor point contact fosse stato inventato da Bardeen e Brattain, tutte le fotografie sugli inventori del transistor includono anche William Shockley, il leader del gruppo di ricerca; quest’ultimo però, non soddisfatto dell’indirizzo che avevano preso gli studi sul transistor, seguiva un diverso programma di ricerca. Il risultato fu che Bardeen e Brattain non ebbero alcuna difficoltà a ottenere il brevetto del loro transistor nel 1948. Shockley, d’altro canto, non riuscì ad ottenere un brevetto primario sul suo principio dell’effetto di campo a causa del lavoro svolto nel periodo pre-bellico da Pohl e Lilienfeld (cfr.intervista a Brattain, citata su Braun-MacDonald, 1978).

Ed è a Shockley che Corso fa riferimento quando scrive: «poi,un’astronave aliena precipitò sopra Roswell, i suoi pezzi si sparpagliarono nel deserto e nel giro di una notte la situazione si capovolse. Nel 1948, il fisico William Shockley realizzò il primo transistor a giunzione, formato da una microscopica e sottile scheda al silicio caricato negativamente, dove gli atomi hanno un elettrone in più, e di silicio caricato positivamente, nel quale gli atomi hanno un elettone in meno. L’invenzione fu attribuita alla Bell Telephone Laboratories e, come per magia, il punto morto che aveva bloccato lo sviluppo dell’intera generazione di computer ENIAC svanì, cedendo il passo ad una nuove generazione di circuiti miniaturizzati». (p.167)

Dunque, secondo Corso, il crash di Roswell consentì a Shockley di inventare il primo transistor, un transistor a giunzione, in silicio. Al di là delle imprecisioni che abbiamo evidenziato, caratteristiche di chi abbia letto un po’ di fretta una qualche rivista di divulgazione scientifica (il transistor fu inventato nel1947, e non nel 1948, da Bardeen e Brattain, e non da Shockley), rimane un fatto sconcertante. Ammettiamo pure che a Roswell siano state rinvenute schede di silicio funzionanti secondo il principio del transistor a giunzione (la giunzione p-n sommariamente descritta da Corso): come si spiega che gli scienziati della Bell, ricevute schede di Roswell, realizzarono un transistor costruito in un materiale diverso, e funzionante secondo un diverso principio fisico? Il transistor inventato in quella lontana antivigilia di Natale non aveva nulla a che vedere coi transistor a giunzione che conosciamo oggi (o, meglio, ieri).

Non solo. William Pfann, l’uomo della Bell che svilupperà inseguito la tecnica di raffinamento delle zone a drogaggio p ed n,assolutamente decisiva nella costruzione dei transistor a giunzione, fu attivamente dissuaso dal perseguire le sue idee (Braun-MacDonald, 1978). Lo stesso Shockley non credeva che il raffinamento delle zone fosse importante nel campo dei semiconduttori. E cosa dire di Gordon Teal, le cui proposte di ricerca sul germanio, trasmesse alla Bell trail febbraio e l’agosto del 1948, non ricevettero alcun supporto? Come commentò Brattain, «molte delle cose di cui i Bell Laboratories vanno ora più orgogliosi, furono fatte a dispetto del management».

Shockley persistette nella sua convinzione che era possibile un transistor migliore di quello point contact. Il suo libro, che contiene un’esposizione completa della teoria del transistor a giunzione fu iniziato nel 1949,e pubblicato nel 1950 (Shockley, 1950). Il primo transistor a giunzione funzionante risale al 1951, e dall’aprile del 1952 è entrato in produzione presso la Western Electric (il comparto produttivo della American Telephone and Telegraph, di cui i Bell Laboratories rappresentavano la divisione dedita alla ricerca) (Fergus, 1997).

Qualunque cosa sia stata trovata a Roswell, pare che gli scienziati della Bell abbiano fatto piuttosto di testa loro.

Quarto. Il “miracolo”. Per Corso, senza Roswell,l’invenzione del transistor sembrerebbe un miracolo. Ma, come direbbe Agatha Christie, «un miracolo è un caso (o è dovuto a Roswell); due miracoli sono una coincidenza; tre miracoli sono un indizio». Un indizio che quella del transistor «era un’idea della quale era venuto il momento» (intervista a John Tilton, citata su Braun-MacDonald, 1978), tanto che la Bell temeva di essere battuta nella presentazione di un paper scientifico (intervista a Brattain). I lavori avevano raggiunto in Francia uno stadio avanzato (Braun-Mac Donald, 1978), e sembra che in Inghilterra sia stato costruito un transistor una settimana dopo l’annuncio della Bell, avvenuto il 30 giugno del 1948. Per i militari fu organizzata un’anteprima della presentazione, con appena una settimana di anticipo sulla conferenza stampa ufficiale.



Pie-Man
15/6/2004
13.44.55
Se dietro la Bell c’era Roswell, chi c’era dietro la Purdue University?

Ralph Bray e Seymour Benzer, due scienziati della Purdue, riferirono dei risultati da loro ottenuti col germanio a un incontro dell’American Physical Society all’inizio del 1948: poche settimane dopo l’invenzione del transistor alla Bell, ma alcuni mesi prima che il segreto fosse annunciato. Brattain, che si trovava nell’uditorio, sapeva bene che i fenomeni osservati da Bray e Benzer erano dovuti ai portatori di carica minoritari, e che i due erano vicinissimi alla scoperta del transistor. Come Bray disse in seguito: «quello che è perfettamente chiaro è che se avessi posto il mio elettrodo vicino a quello di Benzer… avremmo ottenuto un effetto transistor». All’epoca Brattain era preoccupato che la Bell fosse battuta nella pubblicazione di un paper scientifico sul transistor. A proposito delle sue conversazioni con Bray, Brattain ricorda: «Lo lasciai parlare, senza dire nulla. Alla fine Bray disse, ‘Sai, penso che se mettessimo un altro punto sulla superficie del germanio e misurassimo il potenziale intorno a questo punto, potremmo scoprire ciò che sta succedendo.’ E io non riuscii a trattenermi dal dire, ‘Si Bray, penso che sarebbe proprio un esperimento interessante!’, dopodiché me ne andai». (intervista a Brattain)

Bray aveva appena descritto proprio l’esperimento che condusse all’invenzione del transistor solo poche settimane prima!

Anche sulla testa di Bray era caduto un disco volante funzionante a transistor?

Quinto e ultimo. A proposito di salti quantici. Sostenere che l’invenzione del transistor sia stato una sorta di fulmine a ciel sereno è credibile solo a patto di ignorare una serie di eventi ben stabiliti. Già nel 1938 il direttore di ricerca della Bell, Mervin Kelly, costituiva un piccolo gruppo di studio in fisica dello stato solido (Easton, 1997). Il 29 dicembre 1939 Shockley menziona nel suo quaderno di laboratorio che dovrebbe essere possibile rimpiazzare i tubi a vuoto con semiconduttori,ben oltre 7 anni prima di Roswell! (Williamson, 1997).

Durante la seconda guerra mondiale le ricerche sui semiconduttori furono stimolate dalla necessità di ottimizzare le prestazioni dei radar. Per poter rilevare segnali ad alta frequenza, i rilevatori dovevano possedere una capacità estremamente contenuta. Poiché i diodi a vuoto non consentivano di raggiungere capacità sufficientemente basse, si ricorse al rettificatore allo stato solido: piccole tavolette di silicio con contatti costituiti da sottili fili in tungsteno (Braun-MacDonald, 1978). All’inizio del 1945, Kelly spiegò che l’avvento della meccanica quantistica rendeva promettente «un approccio unificato ai problemi dello stato solido», e nel luglio costituì il Dipartimento di Fisica dello Stato Solido (Easton, 1997).

Sembra proprio che il disco volante di Roswell sia caduto su un terreno piuttosto fertile...



«La Bell attende i tuoi rapporti...»

...disse il Generale Trudeau a Corso. Siamo nel 1961 e Corso è in procinto di fornire la tecnologia dei circuiti integrati alla Bell.

Perché nei 14 anni trascorsi dal 1947 non è intervenuto nessuno scienziato del Pentagono. Perché si è dovuto attendere l’intervento di un Colonnello dell’Esercito, oltretutto privo di una particolare competenza di questioni fisiche o ingegneristiche? Cosa ha fatto nel frattempo il fantomatico Majestic-12(ritenuto, per inciso, una bufala dalla maggioranza degli ufologi)? Domande destinate a rimanere prive di risposta. Poco male: il caso si chiude prima ancora di aprirsi.

Contrariamente a quanto contenuto nel memoriale di Corso, non è stato l’Esercito, bensì l’Air Force a sponsorizzare maggiormente i progressi nella tecnologia microcircuitale - in primo luogo per il suo uso nell’ambito dei missili balistici Minuteman. (Klass, 1997)

Contrariamente a quanto sostenuto da Corso, la Bell non ebbe un ruolo prioritario nella genesi dei circuiti integrati. Il primo circuito integrato è stato brevettato il 6 febbraio 1959 da Jack Kilby della Texas Instruments. Circuito che era stato realizzato dallo stesso Kilby nell’ottobre del 1958. L’assemblaggio economico ed efficace dei componenti del circuito fu realizzato, nello stesso periodo, da Robert Noyce della Fairchild (brevetto: 30 luglio 1959). La prima applicazione commerciale dei circuiti integrati, risalente al dicembre 1963, riguardò gli apparecchi per l’udito (Braun-MacDonald, 1978).

Dunque, il brevetto dei circuiti integrati anticipa di due anni l’intervento di Corso. Come dicevamo, caso chiuso.



«Ha mai visto un Comunista bere un bicchiere d’acqua?»

Chi è Corso in realtà? Non lo sappiamo. Un tranquillo vecchietto un po’ arteriosclerotico? Un ex militare con il senso per gli affari? Un agente del discredito?

Quello che è certo è che si tratta di un fanatico di estrema destra,piuttosto guerrafondaio e con una spiccata tendenza alla paranoia. Egli, ad un certo punto, sentendosi pedinato dalla CIA, si recò dal suo direttore Frank Wisner («uno dei migliori amici che il KGB abbia mai avuto») e, posando una pistola sulla sua scrivania,lo apostrofò che se la situazione fosse continuata avrebbero trovato il pedinatore infondo al fiume Potomac con due buchi insanguinati al posto degli occhi. Il tono delle sue memorie ricorda quello del Generale Ripper nel magistrale Il Dottor Stranamore di Kubrick. Il pericolo vero è la CIA. Perché la CIA è infiltrata fino al midollo dal KGB e, quindi, da Comunisti. Quegli stessi Comunisti che condizionano la politica estera di Kennedy.

Ed è forse su questo argomento, più che sugli UFO o Roswell, che il punto di vista di Corso rischia di rivelarsi interessante. Di Corso sono state discusse le connessioni col gruppo, paramilitare e dagli interessi politici, dei Cavalieri di Malta a Shickshinny, in Pennsylvania. O l’amicizia col Senatore segregazionista Strom Thurmond (il quale prima scrisse e poi - una volta visto il contenuto di Il Giorno Dopo Roswell - ripudiò un’introduzione al volume). O il lavoro per C.D. Jackson, aiuto di Ike Eisenhower, coautore del discorso “Atomo per la pace” che tanto fece infuriare lo psicologo Wilhelm Reich. O il ruolo nel colpo di stato che rovesciò il governo di Jabob Arbenz in Guatemala.

Secondo William Birnes (coautore de Il Giorno Dopo Roswell),Corso apprese nel 1963, prima dell’assassinio di Kennedy, che la CIA aveva un agente in Unione Sovietica di nome Lee Harvey Oswald. Inoltre «Corso sapeva, sapeva, non speculava, ma sapeva, che l’Unione Sovietica stava creando quelli che egli chiamò ‘playback’, personale americano in Corea, che sarebbe dovuto tornare negli USA sotto nuove identità per realizzare atti di spionaggio ai danni degli Stati Uniti».(Thomas, 1997)

Philip Corso: paranoico o fanatico? Non necessariamente le due categorie sono disgiunte. Come non necessariamente tutte le storie hanno una loro morale. Ma anche se non ce l’hanno è sempre possibile inventarne una. Quale la morale di questa storia? Ne proponiamo una, magari non troppo intelligente: Corso è come Von Däniken. Entrambi ritengono che gli esseri umani non siano abbastanza intelligenti per inventare qualcosa di buono. Per Von Däniken le piramidi sono state costruite dagli extraterrestri. Come di origine aliena sarebbero le pile di Baghdad, la mappa di Piri Rei’s, e la macchina di Antikythera. Allo stesso modo, per Corso, il transistor è un regalo degli alieni di Roswell.

La sola differenza è che Von Däniken non sostiene di essersi imbattuto personalmente nei suoi costruttori!

¬Dav¥
2/7/2004
10.34.14
Maledetti alieni!!!! zaaappppp
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